La Bibbia: un libro da leggere come gli altri?

In qualche forum o pagina Fb dedicata alla lettura e all’amore per i libri, può capitare come mi è capitato, di imbattersi nella richiesta di consigli su come e perché leggere la Bibbia. Ovviamente come potete immaginare, i commenti sono mille e di ogni genere.

C’è il credente fondamentalista che non ammette critiche al testo sacro. Troviamo il laico rispettoso, il laico poco rispettoso, il credente aperto e rispettoso e il credente che fa buona concorrenza ai fondamentalisti islamici o di altre religioni.

E’ una questione sempre aperta ed il rischio è sempre quello di schierarsi da una parte o dall’altra. La Bibbia è una serie di storielle poco verosimili, scarsamente storiche, poco fondate e con pretese assurde. Per altri invece la Bibbia è un testo sacro, rispettabilissimo, che ha molto da dire all’uomo di oggi come di ieri e come a quelli di domani. Merita molto rispetto e non è un libro come gli altri, anche se scritto con linguaggi umani.

Insomma si parte dalla domanda legittima di una persona che vorrebbe leggere il testo più tradotto e diffuso al mondo e si corre il rischio di trovarsi dinnanzi ad una vera e propria piccola (mica tanto) guerra di religione sul web.

Personalmente non amo schierarmi ma essendo esperto del settore posso dire con molta sicurezza che il testo biblico non è un testo come tutti gli altri e che merita una particolare attenzione. Cerco di motivare quanto detto e anche di fondare come debba essere letto il testo biblico e perché.

La Bibbia non è un testo come tutti gli altri, non fosse altro che è stato scritto in epoche molto diverse tra loro. Ha autori molti diversi tra loro e ha la pretesa di dire agli uomini qualcosa sulla divinità. Per questo motivo leggere il testo biblico, anche da non credente e come semplice curiosità intellettuale, andrebbe fatto con degli strumenti validi.

Primo tra tutti un buon testo biblico. Chi conoscesse le lingue semitiche e il greco biblico suggerirei di attingere direttamente ai testi originali. Mi rendo conto che questo non è da tutti e allora suggerisco di prendere delle Bibbie che abbiano un valido apparato critico, ottimi passi paralleli per leggere la Bibbia con la Bibbia, e delle note molto valide. Tra quelle in commercio suggerisco quelle delle Edizioni San Paolo / Paoline “Via, Verità e Vita”, oppure quella delle edizioni Dehoniane e cioè la classica e sempre verde “Bibbia di Gerusalemme”. Oltre a queste due ve ne è una terza chiamata Bibbia “TOB” che è curata da studiosi e biblisti di tutte le confessioni cristiane e quindi ha un arricchimento nelle note, passi paralleli e apparati critici non indifferenti. Se dovessi scegliere opterei per quest’ultima. C’è da dire che il testo per tutte e tre è lo stesso e che la differenza la fanno appunto le note, gli apparati critici, i passi paralleli e le introduzioni.

Una buona Bibbia può bastare per leggerla? secondo me si a patto che si abbia ben chiaro ciò che si vuole fare con il testo biblico. Io vi aggiungerei comunque un buon testo che possa introdurre ai vari generi letterari dei vari libri della Bibbia in modo tale da poter avere una sana panoramica. Un buon testo in tal senso è quello di Luciano Manicardi (Monaco e biblista di Bose) che ha scritto “Guida alla conoscenza della Bibbia”, ed. Qiqajon. Oppure una buona “Nuova guida alla Bibbia” del Card. Ravasi ed. San Paolo.

A mio modesto parere questi piccoli strumenti accessibilissimi – e altri che ve ne sono in commercio e che qui non cito per non tediare – possono rendere la lettura del testo biblico molto serio ed interessante oltre che costruttivo.

Ma perché leggere questo testo? Ovviamente per curiosità, per fede, per conoscenza. Molti credenti e non credenti lo leggono perché in esso vi scorgono un messaggio umano, umanissimo valido per tutti gli uomini. Una scuola di umanizzazione valida e da riscoprire. E questo mi sembra un ottimo motivo per cimentarsi con calma e serietà nella lettura del testo Biblico.

Oltre a questo c’è da dire che ignorare questo insieme di libri significa ignorare più della metà del nostro patrimonio culturale europeo! A scene bibliche sono ispirate moltissime opere artistiche sparse in tutta Europa. Molte leggi e molti stili di vita sono stati influenzati dalla coscienza morale contenuta nella Bibbia. Non è un caso infatti che per nostra ignoranza spesso restiamo a bocca aperta come stupidi, dinnanzi ad opere d’arte – spesso sul nostro territorio italiano – di cui ignoriamo la fonte d’ispirazione e la storia che narrano.

Un recente libricino di Ilvo Diamanti fotografa molto bene lo stato d’ignoranza degli italiani di fronte al testo biblico. Il testo si intitola “Gli italiani e la Bibbia” EDB. In questo testo sicuramente vi si scorgeranno dei passi in avanti rispetto a 40 o 50 anni fa ma sicuramente restiamo indietro rispetto a quanti ci si aspetterebbe per un Paese che ha in patria il Vaticano e la religione quasi obbligatoria. Un libretto che fa riflettere.

Tutto questo per dire che si, la Bibbia va letta e andrebbe fatta leggere in modo aconfessionale anche nelle scuole. A tal proposito encomiabile è il lavoro che l’associazione laica Biblia, svolge da decenni. Questa lettura dunque va fatta con criterio e sapienza, cercando di incuriosire e di far crescere l’interesse intorno ad un testo che rappresenta un canone occidentale importante. Una lettura di pregiata cultura che può – non deve ma può – sfociare anche nell’ambito della fede. Ma al di là di questo, il testo biblico merita tutta l’attenzione degna di un grande testo, evitando facili battute e semplificazioni che sono spesso sinonimo di superficialità e quindi di ignoranza.

Come ogni testo, anche quello della Bibbia ha da dire molte cose al cuore e all’animo di ogni donna e uomo. Creando emozioni, curando, sanando, entusiasmando, parlando al cuore. Indipendentemente dalla fede, la razza, le credenze. Come ogni sano Libro.

Alessandro Lauro

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